Bongiorni, buona la prima, aspettando la 4×100

Si è presentata d’azzurro vestita nella corsia tre della terza semifinale dei 100 metri piani. Era già soddisfatta prima di correre, ma su quel rettilineo di 100 metri Anna Bongiorni si è espressa alla grande dimostrando di aver meritato la qualificazione a cinque cerchi anche per la prova individuale. Sul manto rosso dello stadio olimpico la pisana ha scritto un pezzo di storia, perché ha riportato l’Italia nella semifinale olimpica della distanza regina dell’atletica leggera dopo 61 anni. L’ultima era stata Giuseppina Leone, oggi 87enne, ai Giochi casalinghi di Roma 1960, dove si era rivestita di bronzo. L’ottavo posto nella sua serie con 11”38 è senz’altro positivo, e da accogliere di buon auspicio per l’impegno nella staffetta 4×100.

Bongiorni ha potuto esprimersi testa a testa con ben quattro finaliste dei 100 olimpici, l’immensa giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, la sorprendente, ma non troppo, svizzera Mujinga Kambundji, la statunitense Teahna Daniels e la britannica Daryll Neita. Avere il gotha dello sprint mondiale davanti a te è sicuramente un’occasione di crescita. “Speravo di fare qualcosa di più”, ha dichiarato dopo la sua semifinale, testimoniando come nella sua testa ci sia una continua voglia di migliorarsi. Questa cattiveria andrà adesso portato in staffetta. “Siamo tutte agguerrite e tutte vogliamo correre, vogliamo la finale e ce la metteremo tutta”, ha auspicato la pisana in vista dell’impegno col quartetto. Una per tutte, quattro per 100.

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